mercoledì 5 novembre 2014

Welcome to my little world

Preparare, mescolare, impastare, pazientare (!), realizzare e trasmettere qualcosa di sé generano una bellissima sensazione; accostarsi  alle ricette di altre persone – siano esse grandi esperti di cucina, food writers, bloggers che condividono la propria passione, oppure semplicemente parenti ed amici che le hanno ricevute e tramandate in famiglia nel corso del tempo – ed eseguirle, ci mette in contatto con diversi mondi e realtà, diversi tempi e luoghi. Attraverso il gesto del cucinare si viene in contatto con la storia e l'essenza di qualcuno e le si arricchisce con qualcosa di sé, unendole alla propria storia personale.
C’è una sorta di magia nell’atto stesso del cucinare, nel vedere le potenzialità di pochi semplici ingredienti realizzarsi, nella ritualità stessa dei gesti, che infonde in me una profonda serenità. Ed è altrettanto bello pensare che il risultato di un gesto che già di per sé è carico di significato, sarà poi accolto da qualcuno e potrà essere fonte di nutrimento, sostegno e gioia per chi lo riceverà.

Il cibo, per come lo vivo, è un dono per chi lo fa e per chi lo riceve, un gesto d'amore ed espressione di creatività.

Tra i miei ricordi più cari ci sono quelli di me bambina che guardo (e “aiuto” si intende!) la mamma – davvero una cuoca eccellente – preparare la cena con grande cura ed amore, facendoci sentire la gioia di essere riuniti insieme intorno alla tavola la sera, facendoci sentire amati e coccolati preparando i nostri piatti preferiti, sorprendendoci con nuovi profumi e sapori, spazzando via la stanchezza della giornata con grande naturalezza e facendolo sembrare sempre semplice ed accessibile.
Ricordo la nonna, che la domenica ci riuniva tutti intorno alla sua tavola sempre riccamente imbandita, in un abbraccio che sarebbe durato per un’intera settimana.
Ricordo la cara zia Paola, come si prendeva cura di noi, il profumo del suo spezzatino che ci accoglieva al rientro da scuola e le storie che ci raccontava da piccoli per farci addormentare.

Rivivo quei ricordi oggi, rivivo i gesti di chi mi ha fatto  inconsapevolmente  innamorare dell’arte del cucinare tanto tempo fa e li porto con me, li porto nel mio modo di cucinare e mi sento fiera delle mie radici, di essere parte della mia famiglia. Riconosco oggi in questa eredità qualcosa che fino a poco tempo fa non ero in grado di vedere ma che sento oggi come un filo che mi lega alle donne meravigliose e forti che mi hanno cresciuto e sono state – e restano oggi – i miei modelli di riferimento, in primis mia mamma, profondamente innamorata e curiosa della cucina, della lettura, della natura, dei luoghi e della storia – in una parola – della vita.

Ho compreso da poco tempo quanto il cibo, specialmente se preparato con amore, rappresenti.
Oggi che la cucina può essere vissuta con maggiore semplicità e libertà di un tempo, oggi che per noi donne-che-lavorano cucinare è spesso una scelta dettata dalla passione, dal desiderio di accudimento e dal grande piacere della condivisione, più che un dovere come fu forse per tante delle nostre nonne, possiamo godere ancora di più della gioia di “tornare” ai fornelli, avendo la piacevole consapevolezza di volerlo più che doverlo fare.

Il cibo rappresenta dunque moltissimo oltre il nutrimento che fornisce, possiede tantissime sfaccettature e connotazioni sul piano emozionale se proviamo a guardare appena oltre la superficie. Dentro un profumo ed un sapore possiamo scoprire cosi tanto di noi, di chi siamo, delle persone e del mondo intorno a noi. Ci sono vero nutrimento, consolazione, sollievo, amore, gioia, condivisione... Vale la pena farne tesoro, e vivere questo mondo con gioia e rispetto. Vale la pena esserne parte, provare, sperimentare, non lasciare che sia solo una fonte di sostegno ma dare al cibo il suo giusto potere.

Io non l’ho sempre pensata così al riguardo; il mio percorso è stato a tratti accidentato, in alcuni momenti ho avuto paura, in altri ho esagerato, in altri ancora mi sono persa, ma ho sempre cercato e faticando ho iniziato a trovare un mio equilibrio e quello che ho trovato riempie le mie giornate di una serenità sincera. Il mio non è certamente un punto di arrivo, solo un percorso che continua e si evolve con me ogni giorno, con sincera passione, curiosità e voglia di scoprire ed imparare.
Essere parte di questo, dedicandogli tempo ogni giorno e poterne fare un lavoro rappresenta un privilegio di cui spero un giorno di poter godere ed essere all’altezza. Questo è il mio progetto.

Una nuova ricetta è per me come un nuovo libro da scoprire, una storia che incrocia la mia vita e mi viene a trovare.

Chi vorrà far parte di questa mia storia, accomodarsi nella mia piccola ma deliziosa e confortevole cucina per una tazza di thè caldo ed uno scone con la marmellata sarà benvenuto, perchè vorrei la mia piccola cucina potesse diventare un luogo di incontri, di sapori, di famiglia e di affetti, di sincerità e autentica condivisione, dove il cibo conforta e gli amici sono sempre benvenuti.